Hans Ulrich Obrist - E' quella che usi per il tuo blog?
Ai Weiwei - Sì, il blog è davvero un nuovo territorio inesplorato. E' meraviglioso. Puoi parlare direttamente a persone che non conosci. Tu non conosci la loro storia e loro non conoscono la tua. E' un po' come scendere in strada e incontrare una donna ferma all'angolo. Le parli, ti rivolgi a lei direttamente. E poi magari si comincia a litigare, o a fare l'amore.
Hans Ulrich Obrist - Qualcosa di nuovo per te, dunque. Quando hai iniziato?
Ai Weiwei - E' stata una grande società internet a obbligarmi ad aprirlo. Mi hanno detto: "Ah, sei famoso, ti diamo un blog". Non avevo un computer e non avevo mai fatto nulla del genere. "Non ti preoccupare, puoi imparare. Mandiamo qualcuno a insegnarti", mi hanno detto. All'inizio pubblicavo i miei vecchi scritti e i miei lavori, poi ho cominciato a scrivere direttamente sul blog. Ne sono rimasto completamente affascinato. Ieri ho pubblicato dodici post, credo, dopo essere rientrato.
Hans Ulrich Obrist - Ieri sera ?
Ai Weiwei - Sì, dodici post. Si possono pubblicare cento fotografie in un solo post. Spesso mi dicono: "Quante foto in un solo giorno!". Le foto possono essere qualsiasi cosa, di qualsiasi cosa. Credo che di fatto siano informazione, un libero scambio, una soluzione esente da preoccupazioni e responsabilità che riflette molto bene la mia condizione.
Hans Ulrich Obrist - Quante persone visitano il tuo blog?
Ai Weiwei - Adesso un milione e qualche centinaio, più o meno. In un giorno ci sono centomila visitatori.
Hans Ulrich Obrist - Più che a qualsiasi mostra.
Ai Weiwei - Sì, non è mai successo prima. Posso inaugurare una mostra in ogni momento, se voglio. E questo per me è molto importante. Quando creo opere d'arte, faccio un progetto, poi la gente visita il sito per circa mezz'ora. Se sono fortunato realizzerò una bellissima installazione per qualcuno che non conosco in un luogo che non conosco, magari in Olanda, ad Amsterdam. Con il blog invece, nel momento in cui tocco la tastiera, chiunque, che si tratti di una ragazza, di un anziano signore o di un contadino, può leggere il mio post e dire: "Guarda quì, è davvero diverso, questo tipo è pazzesco":
Hans Ulrich Obrist - E' istantaneo?
Ai Weiwei - Sì
Hans Ulrich Obrist - Quindi con questa macchina scatti fotografie tutti i giorni, ovunque ti trovi.
Ai Weiwei - Sì, in qualsiasi situazione. Immagino che la mia fascinazione derivi dal fatto che sono cresciuto in un ambiente dove non esisteva alcuna possibilità di una qualsiasi forma di libertà di espressione. Addirittura, nei momenti peggiori, si poteva arrivare a denunciare il proprio padre o la propria madre se avessero detto qualcosa di sbagliato. Era una situazione molto, molto estrema. Perfino ora, la gente continua a dirmi che dovrei proteggermi, che non dovrei dire così tanto nel mio blog. Ma io credo che ognuno debba fare le cose a modo proprio. Finora, tutto è andato bene. Nel blog parlo spesso delle condizioni di vita della popolazione e di problemi sociali. Credo di essere l'unico a farlo.
Hans Ulrich Obrist - Possiamo vedere il tuo blog?
Ai Weiwei - Posso farti vedere qualche post. Nei blog la vita è reale perchè si tratta della vita di ognuno di noi. La vita consiste nell'utilizzare il tempo. Niente di più. Si tratta di scegliere come usarlo. Mentre uso un po' del mio tempo, ci sono queste altre centomila persone che leggono il mio blog. Ognuno di loro utilizza una piccola quantità del proprio tempo, come faccio io. Molti mi hanno detto: "Ehi, non puoi chiudere il blog. Però stai attento, se ti arrestano noi come facciamo?". E' tutto molto sentimentale: "Abbiamo bisogno di te, il tuo blog è diventato parte della nostra vita". Molto divertente.
Hans Ulrich Obrist - Quindi alla gente interessa davvero.
Ai Weiwei - La gente aspetta. Se non aggiorno il blog le persone aspettano tutta la notte per essere i primi a vedere i nuovi post. Utilizzano una parola particolare per indicare il primo commento: shafa. Il fatto di esserci significa essere un vero fan, e dimostrare di essere realmente interessati a ciò che dico. Quindi, per quanto tardi possa essere quando rientro la sera, pubblico sempre qualche parola.
Hans Ulrich Obrist - Lo fai tutti i giorni?
Ai Weiwei - Non so quando smetterò. forse saranno le autorità a farmi smettere. Una volta sono venuti degli agenti e mi hanno detto: "Ehi, vogliamo denunciare il tuo blog. E' materiale che scotta. Perchè non togli qualche pagina?".
Hans Ulrich Obrist - Lo hai fatto?
Ai Weiwei - Hanno cercato di farmi arrivare a un compromesso, ma in modo molto educato. Ho replicato: "Non vedete che è un gioco? Io faccio la mia parte, voi la vostra. Potete bloccarmi se volete, per voi è facile. Ma io non posso autocensurarmi, mi è stato dato un blog proprio perchè si voleva che mi esprimessi liberamente". Allora ci hanno pensato un po', poi mi hanno richiamato dicendomi: "Vista la situazione politica, abbiamo il massimo rispetto per ciò che stai facendo". Credo che la Cina stia attraversando un momento molto interessante. L'autorità centrale, la sua valenza universale, è scomparsa all'improvviso sotto la spinta di internet, della politica e dell'economia globale. Il web e le sue logiche sono diventati per l'umanità alcuni tra i principali strumenti di liberazione da vecchi valori e sistemi, una cosa che fino ad oggi non è mai stata possibile. Sono assolutamente convinto che la tecnologia abbia creato un nuovo mondo, poichè i nostri cervelli sono programmati, fin dall'inizio, per digerire e assorbire informazioni. E' così che funzioniamo, anche se, di fatto, tutto sta cambiando senza nemmeno che ce ne accorgiamo. La teoria arriva sempre dopo. Comunque questi sono tempi straordinari.
Hans Ulrich Obrist - Proprio questi?
Ai Weiwei - Penso che questo sia il momento, proprio ora. E' l'inizio. Di che cosa sia il momento ancora non lo sappiamo, forse succederà qualcosa di ancora più incredibile. Però, davvero, vediamo il sole sorgere all'orizzonte. E' stato coperto dalle nuvole per quasi cent'anni. Abbiamo vissuto in condizioni estremamente tristi, eppure riusciamo ancora a sentire calore e i nostri corpi riescono ancora a percepire, nel profondo, un entusiasmo, anche se sappiamo che la morte ci aspetta. Dovremmo non tanto goderci il momento, quanto creare il momento.
Hans Ulrich Obrist - Produrre il momento?
Ai Weiwei - Sì, esattamente. Perchè siamo di fatto parte di una realtà e se non ce ne rendiamo conto siamo degli irresponsabili. Noi siamo una realtà produttiva. Siamo la realtà, una parte di realtà che spinge a produrre altra realtà.
Hans Ulrich Obrist - Forse il blog non rappresenta tanto la realtà, ma piuttosto la produce.
Ai Weiwei - E' vero. E' come un mostro, cresce. Sono convinto che, una volta guardato il mio blog, la gente cominci a vedere il mondo in modo diverso senza nemmeno rendersene conto. E' per questo che i comunisti, fin dall'inizio, hanno censurato praticamente tutto. Sono loro l'unica fonte di propaganda, o per lo meno sono riusciti a esserlo molto efficacemente durante gli ultimi cinquant'anni. Ma con l'apertura della Cina e lo sviluppo mondiale dell'economia non riusciranno a sopravvivere. Per sopravvivere devono, in qualche misura, concedere un certo grado di libertà, che, tuttavia, una volta concesso, sfugge al loro controllo.