Baricco, da musicologo qual è, ha diviso il libro in due atti, ciascuno suddiviso in quattro movimenti. Per ciascun movimento, viene dato un tempo e un ritmo musicale, e in alcuni casi delle indicazioni sull’eventuale “esecutore”, cioè la mente di chi legge!
Particolare tutt’altro che trascurabile, e che riconquista gli abituali lettori di Baricco: ad un certo punto del dialogo, i due – accortisi che i loro nomi sono proprio quelli del noto revolver – commentano il fatto casuale con una specie di “puah!”.
La storia va avanti: Wesson, che risiede appunto vicino alle cascate del celebre fiume, racconta a Smith che suo padre era un gran conoscitore del Niagara, perché se ne occupava per la pesca. Nel piccolo paese dove Wesson vive c’è una signora, la signora Higgins, che pare faccia una professione poco onorevole, e che ha spedito Smith a conoscere Wesson: così si apre il libro.
Smith, su domanda di Wesson, dice di essere un meteorologo, perchè è capace di predire ogni condizione di tempo di un luogo in una determinata stagione, partendo da dati meteorologici precedenti di quel luogo. Ed è andato a trovare Wesson per scoprire una sua caratteristica: in paese Wesson è noto come pescatore, ma non solo di “pesci” bensì di corpi, i corpi di coloro che si suicidano buttandosi dalle cascate.
Al terzo movimento del primo atto, compare la terza protagonista del romanzo, Rachel, una giornalista. Rachel bussa alla porta della capanna di Wesson, interrompendo il dialogo tra Wesson e Smith. Rachel si presenta: dopo esser scappata di casa ha trovato lavoro per un giornale di San Francisco, dove però ha mansioni poco importanti. Alla sua protesta, il direttore le ha detto: “Vuoi fare la giornalista? Questo è un foglio: riempilo e portami un pezzo da prima pagina”.
Ora debbo fermarmi, altrimenti – piuttosto che una recensione – queste mie righe somigliano al riassunto del libro. Ma penso che questo sia un libro così originale e divertente che non debba sfuggire a nessuno tra coloro che praticano lo “sport” della lettura. E penso anche che Baricco abbia superato se stesso, il Baricco di Oceano Mare, di Seta, di Novecento, per citare soltanto qualcuno dei suoi titoli più famosi. Il libro coinvolge da subito, anche con questa atmosfera western che circonda prima l’incontro tra i due, poi l’arrivo della terza protagonista. E si legge rapidamente perché la scrittura di Baricco è sempre molto scorrevole, ma qui – magari proprio per la forma dialogica, mantenuta fino ai due ultimi movimenti – la scorrevolezza è maggiore che negli altri romanzi. La piacevolezza di questo libro sta proprio nel carattere “musicale” della vicenda, che l’autore vuole evidenziare ogni volta che può, non soltanto col nome dei movimenti. Se posso suggerire un titolo a posteriori, direi che potrebbe chiamarsi “Trio per una cascata” (!). E il buffo è che – pur mantenendo la caratteristica di una storia dei primi del novecento – molti elementi fanno pensare ai nostri giorni.
Scopritelo, lettori pro o contro Baricco. Ma credo di non sbagliare dicendo che piacerà a tutti, pur non essendo una storia a lieto fine.
(Lavinio Ricciardi)
Alessandro Baricco, Smith & Wesson, Feltrinelli, 2014 [
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