IL MAGO DEI GATTI E IL CANE MASCHERATO
Coniugare immagini e parole è sempre stato un principio pedagogico basilare. Solo così infatti i bambini riescono a far combaciare quanto vedono con quanto leggono o ascoltano. Non è un caso che i testi scolastici per le elementari e le medie delle nostre scuole, di storia, di letteratura o di aritmetica, siano cosparsi di figure per rendere viva la comprensione, ma anche per aiutare a pensare in modo duplice, come se si assistesse alla proiezione di un film con le didascalie, o il commento fuori campo. Dopo questo periodo di apprendimento le immagini nel testo si riducono, fino a scomparire nei libri universitari. Quello che deve servire da stimolo per l’intelligenza, agli inizi, è considerato un limite in età adulta.
La toscana-romagnola Paola Capitani, saggista, favolista e poetessa senza fini di lucro, si dice alla ricerca di emozioni. Ha il piacere delle immagini che servano ad illustrare le sue storie, ricercandole con parsimonia, gusto e semplicità. Qui le va a prendere dalla giovanissima Chiara Capitani e dal vignettista Aurelio Costanzo (1910-1989). Adoperando le scenette con la sua storia di un cane mascherato che deve scoprire un filtro magico in una casa di gatti a cui fa capo un Mago che alla fine riesce a smascherarlo, riesce a comunicarci un po’ di questa sua preziosa semplicità. Ma, in una storiella per bambini a lieto fine come questa, quello che colpisce è il senso, rivelato dalle parole e dalle immagini che la compongono, di un’armonia che non pretende di rivelare il cielo, ma solo una piccola porzione di felicità. Un’armonia che è anche quella che lega lei, alla giovanissima disegnatrice e a un uomo del secolo scorso, il vignettista, quasi fosse un’intesa tra generazioni e che ci ricorda che la semplicità, quella vera che comunica a tutti e ci fa più buoni e sinceri, non ha età, ma è un bene che merita ciascuno.
(Pietro Cavara)
Paola Capitani, Il Mago dei gatti e il cane mascherato, Sarnus, 2013 [ * ]
UNA FAVOLA DI PAOLA CAPITANI...E GRAGNANI TRA I BURATTINI
Ancora uno spettacolo per il nostro Gragnani. Questa volta la sua performance si alternerà a quella dei mitici Pupi di Stac, le marionette senza fili come Pinocchio. Tra le canzoni eseguite da Gragnani vi saranno Il grillo e la formica, Avevo un cavallino brizzolato e La mosca del moscaio.
La Compagnia dei Pupi di Stac fu ideata da Carlo Staccioli (1915-1971) a Firenze nel 1946 e vide tra i suoi collaboratori Paolo e Laura Poli. Quest’ultima proseguì l’attività alla morte del fondatore, e oggi la compagnia ha come alfieri Enrico e Laura Spinelli. Il repertorio è assai vasto e comprende antiche fiabe toscane. Per bambini dai 6 agli 8 anni.
(Pietro Cavara)