Un libro parecchio divertente, per dirla “in vernacolo”. Che si legge d’un fiato, da parte di un lettore che è tra i fan dell’autore, avendone letto tutte le opere e recensito l’ultima prima di questa, “Milioni di Milioni”. Questa è la settima: non sarà che “il settimo giorno Iddio si riposò?” Non vorrei divagare troppo, l’ho già fatto molto (sempre con il vernacolo). L’autore, dal quale vanto due bellissime dediche, si palesa subito, nell’anticipo del libro, detto Il gioco delle coppie, dove presenta i personaggi. E non si smentisce nemmeno prima dell’anticipo sia nella dedica (che in qualche modo si chiarisce alla fine…abbiate pazienza), sia nella dotta citazione che – data la mia laurea – mi ha mandato in…giuggiole.
Dopo un capitolo-prologo, detto Inizio, la vicenda del romanzo si articola in poco più d’una settimana, cosa che emerge dai vari capitoli (Lunedì mattina, Lunedì pomeriggio…). Pensereste che con l’indice si sia finito? Nossignore, cari lettori. Perché, se lo consultate, noterete che le varie porzioni di giorni sono inframmezzati da alcuni Capitoli (Primo, sesto,…ultimo) che non appartengono alla consecutio temporum della settimana di cui sopra.
Anche per i personaggi, Malvaldi segue una sua particolare sequenza, e debbo dire, smettendo di scherzare, che è particolarmente apprezzabile: i vari protagonisti compaiono poco a poco senza particolari legami fra loro, né con la storia. Il tutto prende corpo dopo il primo dei capitoli, l’ Inizio. E la storia effettiva parte dal secondo capitolo, il Lunedì mattina.
Debbo dire che in parecchi punti il libro mi ha strappato sonore risate, per le trovate realmente esilaranti che il corso della storia scopre. Ne va dato lustro all’autore, non nuovo ad una scrittura divertente, originale e soprattutto fuori dal piattume che domina il nostro tempo. Ma – a giudicare da chi vince i premi letterari ora (l’autore ne ha vinto uno nel 2011) – sembrerebbe che la critica ufficiale voglia restare seriosa e barbogia.
Non voglio minimamente togliere ai lettori il gusto di scoprire da soli la storia, che ha tantissimi spunti seri, e – come tutte le storie gialle – un finale inatteso. Sarei come minimo poco delicato verso l’autore se dicessi di più. Posso solo anticipare a chi – come me – non è nell’età verde, che rileggere ogni tanto Il gioco delle coppie aiuta parecchio a seguire la storia, almeno inizialmente.
Insomma, senza aggiungere altre considerazioni, consiglio a tutti la lettura di questo libro, a mio avviso uno dei migliori di Malvaldi, anche se non si parla dei quattro vecchietti del Bar Lume.
(Lavinio Ricciardi)
Marco Malvaldi, Argento vivo, Sellerio, 2013 [ * ]