Questo libro – nella buona tradizione di opere cui ci hanno abituati gli autori – è un bel giallo. È ricco sia di trovate che di colpi di scena.
Tutto inizia, in un paese dell’Appennino tosco-emiliano che gli autori chiamano Casedisopra, con l’arrivo di un geologo esperto in frane. Nel paese, questo fenomeno è stato piuttosto frequente, quindi la presenza di un geologo non è da considerare strana. Specie in quell’autunno, stagione caratterizzata da una pioggia che non si vedeva così da molti anni.
Ma andiamo con ordine: parliamo prima della struttura del libro, che comprende un elenco dei personaggi all’inizio, e un indice dei capitoli dove già il titolo accenna a parte del contenuto. E il libro appare subito ben organizzato. Però la storia – attraverso i personaggi, principalmente abitanti di questo paese ricco di boschi di castagni e di casette di collina – conduce pian piano a far comparire misteri, e subito (quasi in concomitanza) delitti. Persone spariscono e poi si ritrovano i loro cadaveri.
Una delle originalità del libro è che non sono i poliziotti a condurre indagini, ma – guarda caso – il personale della forestale, in particolare il comandante locale, un ispettore, che collabora attivamente con il maresciallo dei carabinieri. La storia si svolge con un dialogo tra i due, prodotto sia dall’arrivo di persone nuove, sia dallo scoprire vecchie conoscenze implicate in indizi o fatti connessi a qualche sparizione.
Si, perché prima dei delitti, ci sono le sparizioni, a cominciare da quella del geologo. E prima che da una sparizione si possa risalire al ritrovamento di tracce e, via via crescendo, al cadavere della persona “sparita”, il tempo – e di conseguenza la storia – va avanti di furia. Il tutto accompagnato da frane e dalla incessante presenza della pioggia che appare realmente eccezionale, anche se la zona le è consona.
Come per ogni buon giallo, in particolare la numerosa produzione dei due autori romagnoli, non è corretto svelare trame e arcani. Anche se in una recensione si dovrebbe raccontare qualcosa del libro, deve restare un po’ di mistero. Va detto che gli autori non si sono smentiti neppure questa volta: prima di questo libro io ne ho letti tre, e mi sono sempre piaciuti molto. Sono romanzi gialli “paesani”, cui manca il contorno delle stragi e delle polizie cittadine – quindi anche l’ambiente delle città, dai quartieri malfamati a quelli ricchi – ma non manca né il mistero, né la complicazione della storia, sempre molto originale.
L’ambientazione paesana di questi romanzi scritti a due mani ricorda un altro grande autore di gialli “di paese”, cioè Marco Malvaldi. Ma i due autori romagnoli, rispetto a Malvaldi, non abbondano di particolarismi regionali. Il libro è da leggere sia per tutti i cultori del genere, sia per chi non conosce ancora questi due autori, un binomio di gran classe nel panorama italiano del giallo.
(Lavinio Ricciardi)
Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli, La pioggia fa sul serio, Mondadori, 2014 [ ° ]